Christian Boltanski e la memoria degli oggetti
DOI:
https://doi.org/10.7203/eutopias.0.18637Parole chiave:
Christian Boltanski, oggetti trovati, memoria, installazioneAbstract
Gli oggetti attraversano divere fasi: l’uso, rifiuti e in casi minori diventano oggetti d’arte. Il riutilizzo di questi oggetti trovati dall’artista Christian Boltanski è un sintomo di combatere contro la morte attraverso la memoria. Secondo lui, anche se le persone scompaiono, qualcosa di loro rimane latente nei loro effetti personali. Nelle sue installazioni artistiche lavora sotto questo tema dando una seconda vita alle cose, sia fotografie di notizie di cronaca, archivi oppure come nelle sue opere che possono attivare di più l’attenzione, quelle fatte con abiti come presenza del corpo assente. Questo artista ci ricorda quelli spariti di chi i libri non parlano, che egli chiama “piccole memorie”, impiegando i segni così comune per noi che ci fa avere maggiore empatia con quelle storie.
Downloads
Downloads
Pubblicato
Come citare
-
Abstract705
-
PDF (Español)432
Fascicolo
Sezione
Licenza
Tutti i contenuti pubblicati in EU-topías. Rivista di interculturalità, communicazione e studi europei è concesso in licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0. Il testo completo della licenza è disponibile all’indirizzo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0
Essi possono essere copiati, utilizzati, diffusi, trasmessi e visualizzati pubblicamente, a condizione che ciò avvenga:
- Viene citata la paternità e la fonte originale della pubblicazione (rivista, editore e URL dell’opera).
- Non vengono utilizzati per scopi commerciali.
- L’esistenza e le specifiche di questa licenza d’uso sono menzionate.