Soliloquio de las cosa y otros poemas
Parole chiave:
Sergio Corazzini, poesía, crepuscularismo, Soliloquio de las cosasAbstract
Sergio Corazzini (Roma, 1886 – 1907) es uno de los máximos exponentes del crepuscularismo del círculo romano. Su incipiente carrera se fundamenta tanto en las sólidas relaciones de amistad que entabló en las sesiones del célebre Caffè Sartoris (lugar de encuentro habitual del cenáculo romano formado, entre otros, por Fausto Maria Martini, Giulio Cesare Santini, Antonello Caprino, Tito Marrone, Enrico Brizzi, Armando De Santis, Rosario Altomonte o Corrado Govoni) como en sus variadas lecturas (de Carducci, Pascoli y D'Annunzio, a Francis Jammes, Maurice Maeterlinck o Jules Laforgue). Pese a la repentina aparición de la tuberculosisya en 1902, no cesó nunca su actividad literaria, dando a la imprenta en unos pocos años algunos de los poemarios más celebrados de su generación, como Dolcezze (1904), L'amaro calice (1905), Le aureole (1906), Piccolo libro inutile (1906), Elegia (1906) o Libro per la sera della domenica. En 1906, Corazzini, debido al empeoramiento de la enfermedad, ingresó en un sanatorio, del que salió en 1907 para fallecer meses después.
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