Asomos de voz popular. A través (y a pesar) de Giuseppe Gioachino Belli y Agustín García Calvo
Parole chiave:
Agustín García Calvo, traducción, Giuseppe Gioachino BelliAbstract
¿Así que es para esto para lo que servía la literatura? ¿Para negar, uno tras otro, artículos de fe y dejarnos sin creencia ni idea alguna? ¿Servía, cuando era buena y cuando en algún caso acertaba, para negarse también a sí misma? ¿Y es que debía ante todo negarse a sí misma para poder decir algo que nos sonara a verdad? Pues algo de esto parece ocurrir en los sonetos que Giuseppe Gioachino Belli escribió, como si en ellos hablara directamente el pueblo y no un literato ni un autor culto, en dialecto romanesco; y es esto, precisamente, lo que intentaremos ir ahora comprobando, atendiendo al libro Giuseppe Gioachino Belli. 47 sonetos romanescos con las versiones de Agustín García Calvo (Editorial Lucina, Zamora, 2006).Downloads
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