I media e noi

Abstract

Internet crea un sistema di mediazioni orfano di un hardware specifico. Colleghiamo tramite un computer, un telefono cellulare, un tablet, un orologio, gli occhiali, una televisione… La natura interstiziale nomada e portabile di Internet ci hanno fatto flâneurs digitali, in movimento «per una città immaginaria attraverso passaggi», come Walter Benjamin ha scritto. Questo articolo riguarda alcuni di questi passaggi e paesaggi di media, dove pubblico e privato sembrano essere l’uno la continuazione dell’altro senza interruzione. Il timore che Internet sta creando un «Impero del monitoraggio» o invadendo la nostra privacy, coesiste con l’uso massiccio di Internet come sistema di controllo non solo dai poteri forti, ma degli utenti stessi. Inoltre, non è semplicemente una invasione indesiderata della privacy. La gente usa volontariamente Internet per gestire molti aspetti della loro vita personale e la privacy (da prenotare un hotel a rompere un rapporto sentimentale tramite WhatsApp).